Le tempere e la gouache

ASCOLTA LA LETTURA DELL’ARTICOLO
Ascolta “Le tempere e la gouache” su Spreaker.

Le tempere sono dei colori a base acquosa, ovvero con dei leganti solubili in acqua.

Trattandosi di un tipo di pittura tradizionale, originariamente questi leganti erano naturali, come l’uovo, la cera o degli oli vegetali.

La pittura a guazzo – in francese gouache – prevede l’aggiunta di un pigmento bianco, come la biacca o il gesso, che dona una finitura particolarmente luminosa.

Ciò la rende anche opaca, caratteristica che la differenzia dall’acquerello.

La resa pittorica è infatti più simile ai colori a olio, dai quali si differenzia, però, non solo per il fatto di essere solubile in acqua, ma anche per i tempi di asciugatura rapidi.

La velocità di essiccazione la renderebbe accomunabile ai colori acrilici, tuttavia si differenzia anche da questi ultimi per due motivi: gli acrilici contengono un legante plastico che dona una finitura lucida e una volta asciutti sono permanenti.

Al contrario, la gouache può essere riattivata con l’acqua, una volta asciutta.

Tutte queste peculiarità rendono questo medium unico nel suo genere.

MATERIALI E FORMATI

Possiamo trovare in commercio i colori a gouache in diversi formati: dal più comune formato in tubetto, ai panetti compressi simili all’acquarello e infine alle confezioni con delle vaschette piene di colore pronto all’uso.

Il tubetto consente una più lunga conservazione e un’elevata concentrazione del colore, ma ogni formato ha i suoi vantaggi ed è adatto alle diverse esigenze di ciascuno.

Per quanto riguarda la scelta dei pennelli, essi saranno di preferenza pennelli piatti di diverse dimensioni e con setole semi-rigide.

Alcuni pennelli tondi, tuttavia, saranno utili per i dettagli più fini o per piccoli tocchi.

Non andranno bene, quindi, né i pennelli troppo morbidi e in grado di assorbire molta acqua, tipici degli acquarelli, né le setole dure tipiche della pittura a olio.

Per stendere e mescolare i colori sarà necessaria una tavolozza con vaschette ampie e bordi leggermente rialzati per contenere l’acqua.

Quelle di plastica per gli acquerelli a più scomparti andranno benissimo.

Potrebbe essere utile acquistare anche dei contenitori richiudibili con coperchio per conservare i colori versati.

Infine sarà indispensabile un contenitore grande per contenere l’acqua e lavare i pennelli.

Altri materiali ausiliari potrebbero essere: del nastro per fissare il foglio o creare delle mascherature, uno spruzzino per riattivare i colori essiccati e della pellicola trasparente per creare trame.

SCELTA DEL SUPPORTO

Per dipingere a guazzo ci si può avvalere di diversi supporti, quali tavole di legno, tele e cartoni telati, tuttavia il supporto più adatto e utilizzato è la carta.

Sarà necessaria della carta ad alta grammatura – sui 300 g/mq – e in genere è preferibile scegliere della carta per acquerelli.

Potrà essere carta pressata a caldo con finitura satinata, ma anche una grana fine o più accentuata andrà bene.

Dipende dalle preferenze personali: una grana ruvida e marcata assorbirà molto colore e rischierà di spezzare le pennellate più leggere.

Per chi predilige i dettagli è ovviamente preferibile una carta liscia.

tecniche di base

Per usare al meglio la gouache è importante imparare a dosare l’acqua e il bianco.

Sebbene i colori venduti in commercio contengano già una base di bianco al loro interno, è bene tenere un flacone in formato grande di bianco per la mescola con i colori puri.

Ciò renderà il colore più coprente e con un finish più omogeneo una volta asciutto.

Per quanto riguarda il dosaggio dell’acqua, la consistenza perfetta da ottenere è quella simile a crema: non troppo densa, né troppo liquida (salvo non si vogliano creare delle velature semi-trasparenti come base).

MISCUGLI E DIGRADAZIONI

Come per le altre tecniche di pittura, anche con la gouache è possibile ricavare i colori per mescolanza sulla tavolozza, partendo dai soli colori primari o da un assortimento ridotto di base.

Per creare digradazioni di uno stesso colore è necessario aggiungere man mano quantità crescenti di colore bianco e applicare in sequenza le varie tonalità ottenute.

Per sfumare tra loro due colori diversi, si può procedere in tre modi:

  • creare delle mescolanze dei due colori sulla tavolozza, come spiegato per il bianco;
  • sfumare due colori ancora umidi, utilizzando un pennello asciutto e mischiandoli fisicamente sulla carta;
  • sfumare due colori già asciutti, riattivandoli con uno spruzzino o un pennello umido e fondendoli insieme sul supporto.

Creare sfumature e digradazioni morbide con le gouache non è semplice, infatti è la tecnica di pittura che meglio si presta a un uso posterizzato dei colori, con stacchi netti e senza transizioni graduali.

tecniche avanzate e speciali

Vediamo come rendere versatile la pittura a guazzo, avvalendosi di diverse tecniche e trucchetti:

  • lavature: si utilizza la gouache molto diluita, trattandola come un acquerello: utile per impostare un ritratto o l’atmosfera generale di un dipinto;
  • sovrapposizione: la gouache è opaca, ciò consente di dipingere coi colori chiari sopra i colori scuri: utile per inserire dettagli e sagome definite su uno sfondo già dipinto;
  • spruzzo: passando il dito sulle setole di un pennello o scuotendo il ciuffo è possibile spruzzare la vernice sul foglio, che se abbastanza densa risulterà coprente e aggiungerà trama e interesse al dipinto;
  • pennello asciutto: per conferire trama, si può strofinare un pennello asciutto – sporco di colore denso – sulla carta, creando un tratto spezzato;
  • pellicola trasparente: stropicciando della semplice pellicola per alimenti, stesa sopra il colore non ancora asciutto e lasciandolo poi asciugare, si otterranno interessanti screziature;
  • mascheratura: l’applicazione di riserve con del nastro carta eviterà di dipingere alcune zone, preservando il bianco della carta.

errori comuni

Come si è visto, una difficoltà delle gouache risiede nello sfumare i colori, ma ho individuato almeno altre tre insidie a cui fare attenzione:

  • densità eccessiva: ottenere la giusta consistenza fa parte della padronanza di questa tecnica e se il colore è troppo corposo, rischia di creare crepe asciugandosi;
  • assenza di contrasto: poiché i colori chiari tendono a scurire asciugandosi, mentre i colori scuri tendono a schiarire, c’è il rischio di ottenere un risultato finale privo di contrasto e profondità;
  • quantità: ricreare la mescolanza di colori con la stessa tonalità può essere davvero difficile, perciò meglio abbondare con la quantità per non rimanere senza un colore a metà dipinto. Inoltre il colore sulla tavolozza può essere riattivato: perciò al bando la tirchieria!

STILi di pittura

La pittura a gouache può essere di tipo illustrativo o realistico: una volta superata la difficoltà del creare sfumature graduali, è possibile ottenere dipinti di grande realismo, al pari della pittura a olio.

Se è impossibile procedere per velature come nell’acquarello o nell’acrilico, è invece possibile partire da strati più leggeri sovrapponendo strati più densi.

Non è, altresì, possibile ottenere una pittura materica, perché un colore troppo denso rischia di creparsi e, quindi, il finish sarà sempre una pittura piatta.

Come per l’olio, si potrà, però, dipingere a tocco, accostando zone di colore diverso senza sfumarle tra loro.

Proprio per queste due ultime caratteristiche, la gouache si presta perfettamente per uno stile posterizzato.

Ciò significa semplificare le forme, limitare le sfumature e definire i contorni, dipingendo con l’accostamento di aree piatte e di colore solido.

Questo stile è estremamente grafico e di impatto.

Si ricorre ad esso anche quando si usano gli Uniposca, che di fatto sono delle tempere in formato marker.

tecniche miste

Le gouache regalano risultati bellissimi da sole, ma si possono anche combinare con altri media artistici.

Un partner naturale del guazzo, è l’acquerello: entrambi, infatti, sono tipi di pittura ad acqua, uno opaco e l’altro trasparente.

La gouache può correggere alcuni errori dell’acquerello grazie alla sua coprenza: se non altro le alte luci negli acquerelli si ottengono spesso ricorrendo a qualche tocco di gouache bianca.

Si possono poi utilizzare altri metodi di pittura, come gli acrilici o i colori a olio, ma non solo.

Anche i metodi di pittura a secco, come i pastelli o le matite colorate, si possono applicare sopra la pittura a guazzo, per aggiungere texture e dettagli.

Infine, si possono accostare anche marker e inchiostri: insomma le combinazioni da sperimentare sono davvero tante.

gouache in breve

1️⃣ la gouache è solubile in acqua, asciuga velocemente ed è opaca 2️⃣ i pennelli più adatti sono quelli piatti con setole semi-rigide 3️⃣ le sfumature sono difficili, ma si possono fare a colore sia fresco, sia asciutto 4️⃣ la consistenza giusta è quella di una crema 5️⃣ l’uso del bianco è fondamentale per miscelare i colori 6️⃣ la densità eccessiva fa formare delle crepe 7️⃣ una volta asciutti i colori scuri schiariscono 8️⃣ la gouache è ideale per realizzare poster

riferimenti bibliografici

Dipingere a gouache, Michael Sanders (2006), Il Castello Editore.

Dipingere a gouache, Zoe Ingram (2021), Il Castello Editore.

Per imparare a dipingere a gouache, Parramon Editorial Team (2003), L’Airone Editrice.

The Art of Gouache, Jeremy Ford (2019), Search Press editore.

Gouache: An Artist’s Guide to Painting With Gouache on the Go!, Agathe Singer (2018), Walter Foster Publishing editore.

Get Started with Gouache, Emma Block (2020), Watson-Guptill editore.

Gouache in 4 Easy Steps, Anna Koliadych (2021), Page Street Pub Co editore.

The Art of Gouache, Viktorija Semjonova (2021), Hardle Grant Books editore.