Semplificare il disegno

Per riprodurre un soggetto su carta, si può procedere in molti modi.

Si può scegliere di farlo intuitivamente, cioè in modo spontaneo e cercando di riprodurre ciò che si vede senza ricorrere a schemi particolari.

Oppure si possono preferire approcci più schematici e misurati, che mirino a semplificare la realtà.

Ciò si può ottenere con la riduzione a forme di base o geometriche, oppure a sistemi di misura come griglie e righelli che frammentino l’immagine in unità più semplici.

Vediamo 10 approcci per farlo.

DISEGNO cieco

La mano che disegna non si stacca mai dal foglio e gli occhi restano fissi sul soggetto.

Non bisogna avere “paura del foglio”, ma procedere sicuri per abbozzare il disegno e poi definirlo e ripulirlo in seguito.

Non si guarda cosa si disegna, ma si seguono le forme e i contorni della figura con gli occhi e li si registrano con la mano sul foglio.

E’ utile per coordinare l’occhio con la mano. E per prendere sicurezza nel realizzare degli schizzi.

DISEGNO esplorativo con ghirigori

Esplorare le  forme muovendo la mano in modo rapido e continuo, quasi senza staccarla dal foglio e ritornando più volte a ri-delineare le singole parti, se necessario.

Descrivere i volumi principali, le forme significative con gesti simili a dei “ghirigori”.

E’ un modo molto libero e tra i miei preferiti.

Come ultima fase si può tracopiarlo su un nuovo foglio con l’aiuto di un tavolo luminoso o della carta da lucido e procedere per il disegno definitivo.

DISEGNO A LINEA CONTINUA

Si disegna solo la silhouette esterna dell’intero soggetto con una linea continua che traccia il contorno. Pur sacrificando tutti i dettagli, il solo contorno lo deve rendere riconoscibile.

DISEGNARE PER SAGOME

Questo metodo mette il focus sulle forme degli oggetti così come individuate dalle luci e dalle ombre. Ossia individua le sagome principali di un soggetto e ne disegna il contorno.

Siano esse forme di un soggetto intero o parte di esso: la silhouette intera di una figura controluce, la chioma di un albero, le nuvole, le aree in luce e in ombra di un paesaggio o di un volto, etc.

Si individuano e tracciano le sagome principali e poi si suddividono in sagome più piccole. Fino a scendere nei particolari con sagome sempre più minute, come in una matrioska.

Per esempio, dalla sagoma del fogliame della vegetazione di un paesaggio si delineano le sotto-sagome delle chiome dei singoli alberi e queste si frammentano in singoli rami e cespugli.

DISEGNARE PER POLIGONI

Può sembrare simile al punto precedente, ma non è esattamente lo stesso procedimento.

In questo caso si privilegiano delle forme geometriche semplici e non delle sagome che possono assumere svariate forme. Quindi cerchi, rettangoli, triangoli, sfere e parallelepipedi, piramidi, etc.

L’uso di poligoni invece scompone un oggetto in parti organiche, ma semplificandole.

Inoltre la sagoma può rappresentare qualsiasi cosa: una zona d’ombra, uno spazio negativo o l’intero soggetto.

Faccio l’esempio del manichino di legno: ha una sfera allungata per la testa, dei cilindri per gli arti, una piramide tronca per il bacino, etc.

Questo penso sia il metodo più classico per impostare un disegno.

DISEGNARE GLI SPAZI NEGATIVI

Qui non si disegna tanto il soggetto, quanto il contorno delle aree intorno a lui. Gli spazi vuoti adiacenti. La sua silhouette negativa.

Io lo trovo utile per definire piccoli spazi di intersezione (es. l’area vuota tra il manico di una caraffa e la caraffa stessa). Non tanto per disegnare i soggetti nella loro interezza.

DISEGNARE CAPOVOLTO

E’ un metodo utile per allenarsi a vedere le cose senza preconcetti mentali.

Si ritrae un’immagine rovesciata. Questo per evitare che la parte logica del cervello ci impedisca di vedere correttamente. Infatti tendiamo a riprodurre cosa pensiamo di dover vedere e non cosa realmente è.

Ovviamente questo tipo di allenamento è applicabile solo se si disegna da fotografie. Salvo non vogliamo appenderci a testa in giù per ritrarre qualcosa dal vero.

Personalmente ho provato questo metodo, ma non ho ottenuto risultati migliori rispetto a quando disegno normalmente, cioè dal dritto .

Tuttavia penso sia utile per chi ha una visione particolarmente analitica, per imparare a vedere in maniera differente.

DISEGNO  A LINEE SPEZZATE TANGENTI

Questo metodo tende a semplificare le curve, disegnando brevi linee rette e tangenti ad esse.

Si “scolpisce” man mano la figura, con linee dapprima lunghe e molto approssimative. E poi più brevi e precise, sempre più vicine alle curve che intendono approssimare.

E’ il mio secondo metodo preferito. Lo utilizzo sia per copiare dal vero, sia per disegni di fantasia.

DISEGNARE MISURANDO

E’ il classico metodo di quando ci immaginiamo un pittore davanti la sua tela che prende le misure con un pennello.

Usare una matita come unità di misura per ciò che si vede. Chiudere un occhio e tenere il braccio disteso davanti a sé. Quindi col pollice segnare sulla matita la lunghezza di ogni parte del soggetto.

ESEMPIO: posiziono una lampada davanti a me, in modo che in prospettiva risulti alta quanto la matita e riporto questa misura sul foglio. Poi misuro la larghezza segnando col pollice sulla matita e riporto questo segmento sul foglio. E così via per tutte le parti.

Non è un metodo che mi entusiasmi, perché lo trovo molto meccanico.

Personalmente preferisco disegnare in modo intuitivo, piuttosto che in modo così analitico.

E’ però utilissimo per mantenere le giuste proporzioni. Ad esempio in un ritratto dove non rispettarle cambia la fisionomia.

A questo scopo trovo ancora più utile utilizzare un righello al posto di una matita.

DISEGNARE CON GRIGLIE

Metodo che semplifica un’immagine complessa e la frammenta in unità semplici da riprodurre. Di questo parlerò nel prossimo post, sul disegno da fotografie.


Riepilogo in una tabella gli approcci al disegno descritti:

METODO caratteristica
DISEGNO LIBERO movimento rapido a ghirigori
DISEGNO CIECO tracciare senza guardare il foglio
DISEGNO A LINEA CONTINUA seguire la silhouette
DISEGNO A LINEE SPEZZATE tracciare le tangenti
DISEGNO PER SAGOME contornare le aree principali
DISEGNO CON POLIGONI ridurre a forme geometriche
DISEGNO DEGLI SPAZI NEGATIVI individuare le intersezioni
DISEGNO ROVESCIATO evitare i preconcetti mentali
DISEGNO MISURATO mantenere le proporzioni tra le parti
DISEGNO CON GRIGLIA frammentare l’intero

riferimenti bibliografici

  • Disegnare con naturalezza, Allan Kraayvanger (2008), Newton Compton Editori.
  • Il nuovo disegnare con la parte destra del cervello, Betty Edwards (2002), Longanesi Editore.
  • Le chiavi del disegno, Bert Dodson (1991), Newton Compton Editori.
  • Riconoscere i valori tonali, Ken Goldman (2008), Il Castello Editore.
  • Come disegnare il chiaroscuro, Burne Hogarth (2000), Newton Compton Editori.
  • Disegno Manuale completo, Marco Bussagli (2004), Giunti Demetra Editore.
  • Disegno (vol. 5 collana Disegno Pittura), a c. di Parramon Editorial Team (2004), L’Airone Editrice.
  • Die Kunst des Zeichnens, AA. VV. (2015), TOPP Editore.