Matite e grafite

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Le matite di grafite sono gli strumenti più comuni per accostarsi al disegno, oltre che i più economici e puliti (infatti non sporcano come il carboncino o i pastelli).

Consentono di realizzare schizzi veloci, così come meravigliosi disegni finiti.

Si utilizzano anche per tracciare bozzetti preparatori e il disegno di base da sviluppare poi con altri strumenti (può costituire ad esempio il disegno preliminare di un acquerello).

tipi di matite: sviluppare i toni

Non occorrono molti materiali per cominciare a disegnare a matita: alcune matite con grafite di diversa gradazione (l’HB e la 2B sono dei passe-partout), una gomma, un temperino o un taglierino e naturalmente un foglio di carta.

Altri strumenti ausiliari possono essere: una micromina, una matita di grafite non rivestita di legno e uno sfumino di cartone arrotolato.

Può essere interessante annoverare nel proprio set da disegno anche una matita di grafite solubile in acqua.

La gradazione delle matite va dalla più dura, la 9H (da “hard“) che lascia segni puliti e di colore grigio chiaro, alla più morbida, la 9B (da “black“) che lascia segni di colore grigio molto scuro, quasi nero. La durezza F è intermedia.

Il nero creato della matita sarà però sempre più riflettente del nero opaco e profondo del carboncino

I toni si possono sviluppare in diversi modi: variando la pressione sulla carta; col tratteggio – semplice o incrociato – oppure utilizzando matite di diversa gradazione.

Anche il puntinismo o gli scarabocchi possono essere un modo per sviluppare le tonalità di un disegno.

Per attenuare un tono si possono sfumare i tratti di matita con un dito, uno sfumino, un pennello, un pezzo di stoffa o della carta assorbente.

I toni possono essere attenuati anche con la gomma: tamponando con la gomma pane o strofinando una gomma di plastica.

La gomma serve inoltre per lumeggiare. La gomma elettrica può essere utile per ripristinare le alte luci.

Per fare la punta alla matita ci si può servire di due strumenti: il temperamatite e la taglierina o cutter.

Il primo lascia una punta più corta e conica, adatta ai lavori di dettaglio.

La seconda lascia una punta lunga e irregolare, più adatta per colorare vaste aree del foglio utilizzandola lateralmente. 

Per riempire vaste aree con la grafite può essere comodo usare delle matite di grafite prive del rivestimento in legno.

La grafite in questo formato è utile per realizzare ampie campiture, utilizzando la parte laterale oppure ricavandone la polvere, grattandola con una lametta o della carta vetrata.

La grafite in polvere, inoltre, si trova anche in commercio come polvere sciolta o compatta.

Utile per disegni iperrealistici e di grandi dimensioni, si applica con le dita, con un panno, con un pennello o del cotone.

impugnature

Ci sono diversi modi di tenere una matita per disegnare.

Impugnatura della matita da disegno

Il modo classico da scrittura consente di disegnare con precisione ed è ottimo per i dettagli (Fig. 1).

L’impugnatura dall’alto come in figura 2 consente di esplorare le proporzioni di un soggetto ed è adatta per abbozzare un disegno nella sua fase iniziale.

Le impugnature nelle figure 3 e 4 vanno bene per colorare aree di grandi dimensioni e per tratteggiare.

Tenendo la matita parallela e radente il foglio, tra indice e pollice (fig. 3), è possibile fare una campitura leggera e uniforme.

Tenendola tra il pollice e le dita, col palmo rivolto verso l’alto (fig. 4), si possono intensificare le linee con tratti brevi e tangenti, evitando di sporcare il foglio sottostante.

tipi di carta

Ovviamente anche il tipo di carta incide sul risultato finale.

Un foglio ruvido dalla grana molto pronunciata spezzerà i tratti della matita e potrà trattenere più pigmento.

Occorreranno, quindi, più strati per saturare e coprire la superficie. Viceversa, la grana della carta trasparirà contribuendo a creare interessanti texture.

Su carta liscia la grafite si deposita solo in superficie e appare più lucente. Senza una texture marcata il finish è più omogeneo. Perfetto per delicate sfumature.

In conclusione, la matita è un mezzo economico e versatile con cui si possono ottenere notevoli effetti di realismo, utilizzando la sfumatura e sviluppando pazientemente i toni.

Al contempo, è adatta anche a disegni di contorno, più stilizzati e decorativi, nei quali si utilizzano le stesse tecniche del disegno a inchiostro (come il tratteggio).


Matite E grafite in breve

1️⃣ La durezza delle matite va dalla più dura 9H alla più morbida 9B 2️⃣ I toni si possono sviluppare con matite di diversa durezza 3️⃣ La grafite è lucente e non raggiunge il nero del carboncino 4️⃣ La gomma pane serve per lumeggiare 5️⃣ Ci sono diverse impugnature, non solo quella da scrittura.

tecniche a matita

1️⃣ Scumbling: impugnatura di piatto, piccoli movimenti circolari, copertura uniforme (cielo, pelle, etc) 2️⃣ Hatching: tratteggio con piccole linee parallele, impugnatura dal basso o da scrittura, copertura con segni visibili (peli, erba, etc.) 3️⃣ Crosshatching: tratteggio incrociato, copertura piena e uniforme con maggiore texture dello scumbling (stoffe, jeans, etc) 4️⃣ Stippling: puntinismo, copertura lenta con piccoli tocchi della punta, texture punteggiata (pellicce, pelli con lentiggini, etc).

Nota: queste tecniche sono valide anche per le matite colorate e per tutti gli strumenti a punta che consentano di fare sia contorni sia campiture.

curiosita’

  • Sapevi che le matite sono fatte da un impasto di argilla e grafite e che le matite dure contengono più argilla delle matite morbide? Se vuoi scoprire come vengono costruite le matite, rimando alla visione di questo documentario sulle matite Staedtler.
  • Sapevi che si utilizzano i termini “matita” e “lapis”, perché l’etimologia deriva dal latino lapis haematitis, ossia “pietra di ematite” di cui era costituita la sanguigna?
  • Sapevi che esistono matite con la punta d’argento che tracciano il segno per ossidazione della carta e che non necessitano di essere temperate, perché non si consumano?

Le punte d’argento venivano utilizzate già nel Rinascimento, da artisti quali Leonardo da Vinci. Oggi si trovano in commercio degli strumenti che si ispirano a esse, in una lega speciale chiamata Ethergraf e con il design di Pininfarina.

riferimenti bibliografici

  • Pittori a confronto: disegno a matita, David Poxon (2008), Il Castello Editore.
  • Gli strumenti e le tecniche (pp. 8-23), Giovanni Civardi (1992), Il Castello Editore.
  • Guida completa al disegno (pp. 10-15), Marylin Scott (2005), Il Castello Editore.
  • Tecniche di base per dipingere (pp. 12-21), Richard Box (2004), Il Castello Editore.
  • Disegno Manuale completo (pp. 20-21), Marco Bussagli (2004), Giunti Demetra Editore.
  • I segreti delle tecniche di disegno (pp. 18-21), Donna Krizek (2013), Il Castello Editore.
  • Tecniche di disegno e di pittura (pp. 56-59), a c. di Richard Taylor (2012), Rusconi Libri spa Editore.
  • Manuale completo di disegno (pp. 30-32), a c. di Marco Franchini (2010) Giunti Demetra Editore.
  • Artist’s drawing techniques (pp. 30-73), AA. VV. (2017), DK Penguin Random House Editore.