La fata colibrì


“Posso sedermi?”, domandò la piccola e graziosa fatina.

“Certo”, rispose il fiore. “Accomodati”.

A vedere il visino triste e corrucciato della creaturina, il fiore se ne interessò.

“Qual è il pensiero che ti fa star sola?”

“Sola? Non capisco..”

“Sì, quando si è presi da brutti pensieri si è sempre da soli. Tu ora sei qui con me, ma non sei qui e non sei con me. I pensieri separano dalle cose.”

“Parli strano, signor fiore.. non ti capisco.. però è vero, brutti pensieri mi affollano la testa.”

“Ebbene, dimmi.”

“Ecco, vedi.. sono nata e cresciuta tra i rami di un salice. Credevo mi volesse bene, ma non è così.”

“E lui te lo ha detto, proprio lui?”

“No, in realtà. Mi ha detto di tagliare uno dei suoi rami più piccini, di prenderlo con me e andare via.”

“Quindi l’albero non ha detto di non volerti bene?”

“No, ma mi ha detto di andar via..”

“Ma non ha detto di non volerti bene..”

“Ma mi ha detto di non fare più ritorno! E’ la stessa cosa, fiore..”

“No che non lo è. E quel rametto che porti con te? Che poteri ha?”

“Nessuno, io credo. E’ solo un legnetto.”

“E allora perché te lo porti?”

“Beh, è un ricordo..”

“I ricordi pesano. Non ha senso camminare con un peso che puoi abbandonare. Che altri poteri ha?”

“… non lo so! Non ti capisco..”

“Va bene, allora puoi restare qui a dormire. Tu e la tua bacchetta. Potete stare qui, i miei petali vi ripareranno.”

“Grazie.”

Il mattino seguente un secondo fiore più anziano vide la scena della fatina addormentata sulla corolla del primo fiore. Salutò entrambi ed esclamò:

“Oh cielo! Ma è già ora??”

“Già ora di cosa?”, chiese la fatina, svegliata di soprassalto.

“Ma come? Del brindisi dei nettari! Non sei forse un colibrì?”

“No, almeno non credo..”

“Oh sì invece! Hai le alucce blu e quel becco lungo e appuntito per il nettare! Lo sei. Senza dubbio.”

“Ora capisco!”, disse il fiore più giovane. “Il tuo albero ti ha spronato ad andar via per trovare la tua strada e ti ha dato un dono speciale per riuscirci.”

“Quindi non è vero che non mi vuole bene..”, rifletté la fatina.

“No! Sei qui per aiutare noi fiori! Con la tua bacchetta magica! Aiutaci come fanno le api e i colibrì.. saranno i tuoi maestri.. impara da loro..”

E così la fatina capì. Fu grata al suo salice e divenne una fata dei fiori. Sospesa in volo con la sua bacchetta protesa su di loro, proprio come un colibrì.


colonna sonora

Ascolta il concerto per arpa Op. 4 No. 6 di George Frideric Handel.