Matite acquerellabili

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A metà tra le matite colorate e gli acquerelli si collocano le matite acquarellabili.

Un medium ibrido che, pur non avendo la vivacità degli acquerelli, consente di realizzare – contemporaneamente – sia tratteggi sia stesure. O di trasformare pochi tratti grezzi in una morbida stesura.

Bastano infatti un po’ d’acqua e un pennello per mutare magicamente un disegno in un dipinto.

Le matite acquerellabili sono per questo validissime anche per realizzare schizzi veloci o per lavorare en plein air.

In primo luogo perché consentono di riempire ampie aree di colore, tratteggiandolo velocemente e poi diffondendolo con qualche pennellata d’acqua.

In secondo luogo, perché sono facili da trasportare e non sporcano.

Similarmente si possono usare matite a secco e acquerelli, ma il vantaggio delle matite acquarellabili è di unire questi due strumenti in uno.

Il fatto di essere uno strumento ibrido può piacere ad alcuni ed ad altri no.

Per alcuni mancherà delle qualità di permanenza delle classiche matite colorate e non sarà all’altezza degli acquerelli.

Mentre, per altri, unirà i pregi di entrambi i media, quali il controllo delle matite e la campitura rapida e omogenea dell’acquerello.

Secondo me, questo genere di matite è indubbiamente versatile, oltre che molto piacevole da provare per chi ama le tecniche miste, a metà tra disegno e pittura.

materiali per iniziare

Per disegnare/dipingere con le matite acquerellabili occorre un set di matite di questo tipo, che in genere sono contraddistinte da quelle normali da un pennello o una goccia disegnati sul rivestimento in legno.

Saranno poi necessari un temperino o un taglierino per affilarle e uno o più pennelli con un contenitore per l’acqua.

Sarà utile anche una gomma pane per attenuare il disegno a matita iniziale.

Per tracciare il disegno iniziale si può cominciare con un tratto leggero di matita di grafite. Oppure con una matita colorata di un colore adatto al disegno che si sta facendo, ovvero che non si noti a lavoro ultimato.

Facoltativo il liquido per mascheratura, da applicare prima della fase di acquerellatura.

scelta della carta

La carta deve essere abbastanza spessa da poter tollerare l’acqua senza incresparsi.

E’ quindi consigliabile utilizzare carta specifica per acquerelli, pressata a freddo e con percentuali di cotone.

O in alternativa della carta ad alta grammatura, adatta alle tecniche miste (es. 150-250 g/m2).

tecniche di utilizzo

Le matite acquarellabili consentono vari modi di utilizzo.

Si possono utilizzare a secco come le matite tradizionali e per questo tipo di utilizzo rimando al mio post sulle matite colorate.

Infatti le tecniche sono le stesse, in quanto sono in tutto simili alle normali matite.

Le uniche differenze sono il legante di cui è fatta la mina che è solubile in acqua e la consistenza più morbida della stessa.

In seconda battuta, dopo aver colorato o tratteggiato un disegno, lo si può trattare con un pennello imbevuto d’acqua.

Oppure si può immergere la punta in acqua per tracciare tratti più marcati.

Si può anche passare la punta sul foglio bagnato, ma il risultato è piuttosto imprevedibile.

E’ sempre bene attendere che il foglio sia asciutto per applicare del nuovo colore a secco.

Per usarle similmente agli acquerelli, si possono colorare dei quadrati di colore su un foglio di brutta.

Da questa tavolozza si può attingere con un pennello bagnato, quindi applicare il colore sul foglio da disegno. In questo modo è possibile ricorrere alla tecnica bagnato su bagnato.

E’ possibile prelevare del colore anche direttamente dalla punta della matita, utilizzando un pennello umido. Ciò è utile per definire i dettagli.

Oppure si possono asportare dei frammenti dalla mina grattandola con una lama: queste schegge potranno essere sparse sulla carta bagnata oppure raccolte in un piccolo contenitore e poi disciolte.

Un modo alternativo per disciogliere il pigmento delle matite acquarellabili è utilizzare l’alcool come solvente.

Il colore si spanderà meno e il finish risulterà più denso e cremoso, rispetto alle lavature con acqua.

Le matite acquerellabili si possono affiancare ad altri mezzi per ottenere delle tecniche miste (es. matite colorate, inchiostri, tempera, etc.).

Oppure utilizzarle insieme ad altre tipologie di media acquarellabili, quali pennarelli a base acquosa o cere idrosolubili.

L’inchiostro dei pennarelli aggiungerà intensità, mentre i pastelli a cera saranno utili per campire più velocemente aree di grandi dimensioni.

Si possono inoltre sperimentare svariati strumenti tipici dell’acquerello per ottenere delle texture particolari (tamponare il colore con spugne, stracci, bastoncini di cotone, etc.).

la colorazione con le matite acquerellabili

Le mescolanze si fanno direttamente sul foglio come con le matite colorate normali, ma in questo caso i colori si possono fondere facilmente con l’utilizzo di un pennello bagnato.

Ciò consente di ottenere tinte più vivaci rispetto alle matite a secco e di non far intravedere la grana del foglio (i puntini bianchi così difficili da coprire con le matite a secco).

Il tratteggio può essere applicato sopra la stesura e lasciato visibile, oppure si possono acquarellare solo alcune parti del disegno, lasciandone a secco altre.

In questo modo si ottengono effetti e trame di diverso tipo (ad esempio si può acquarellare il soggetto principale e lasciare a secco lo sfondo, oppure acquarellare l’incarnato di una figura e colorare a secco i suoi abiti, etc.).

Le fasi di colorazione a secco e quelle di trattamento con l’acqua si possono alternare senza un ordine preciso.

Si può ad esempio cominciare con un lieve tratteggio per stabilire le aree cromatiche di tutto il lavoro e poi scioglierlo con un pennello bagnato.

Una volta che il disegno è asciutto, si possono rafforzare alcune zone con una seconda stesura di colore a secco e lasciarlo così.

Oppure la seconda stesura si può sciogliere nuovamente con acqua.

O, ancora, si può completare un disegno a secco e trattarlo con acqua solo alla fine.

⚠️ E’ bene ricordare, quando si colora con le matite acquerellabili, di non campire in modo compatto l’intera superficie che si intende acquarellare.

Infatti, se l’area è troppo carica di colore, esso diventerà un pastone denso e troppo abbondante, che facilmente sbaverà oltre i bordi.

E’, perciò, preferibile concentrare il colore sulle aree più scure e sature del disegno, quindi “tirarlo” col pennello bagnato e diffonderlo verso le aree più chiare.

regolare la quantita’ d’acqua

Un po’ come per gli acquerelli bisogna imparare a controllare la quantità d’acqua nel pennello: è utile tenere della carta assorbente a portata di mano per tamponare eccessi di liquido.

Un pennello solo leggermente umido diffonderà poco il colore mantenendolo intenso, mentre un pennello intriso d’acqua lo diluirà molto.

Parallelamente, occorre regolare l’intensità del tratteggio sul foglio: un’area completamente coperta di colore, anche se disciolta con molta acqua, rimarrà intensa.

Viceversa, un’area leggermente tratteggiata e poi trattata con molta acqua creerà solo una velatura leggera di colore.

Una volta che il colore è asciutto, si può di nuovo ammorbidire, spostare e attenuare con l’acqua (ma non nella stessa misura in cui è possibile modificare gli acquerelli).

A eccezion fatta per quelle particolari matite che diventano permanenti una volta che il colore è asciutto (es. come le Derwent Inktense che sono degli inchiostri solubili in formato matita o barretta).


matite acquerellabili in breve

1️⃣ le aree da dipingere non vanno interamente ricoperte di colore, perché una volta attivato con l’acqua si espande alle aree circostanti 2️⃣ le impugnature sono le stesse delle normali matite colorate 3️⃣ rispetto alle normali matite, la mina è più morbida e la carta viene coperta interamente dal colore grazie all’acqua che dissolve i pigmenti, non lasciando puntini bianchi 4️⃣ meglio usare carta spessa o per acquerelli per evitare che si increspi 5️⃣ l’intensità dei colori è inferiore rispetto agli acquerelli 6️⃣ i colori possono essere sciolti anche con l’alcool per un finish più pastoso

riferimenti bibliografici

  • Matite acquarellabili, Carole Massey (2005), Il Castello Editore.
  • Guida completa all’uso delle matite colorate (pp. 32-35), Jane Strother (2009), Il Castello Editore.
  • Creative colored pencil, Gary Greene (2016), North Light Books Editore.
  • Die Kunst des Zeichnens Farbe (pp. 14-17), AA. VV., TOPP Editore.