Matite colorate

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Le matite colorate le conosciamo fin dai banchi di scuola, eppure conosciamo tutte le tecniche per usarle al meglio?

Si tratta di strumenti versatili che si utilizzano in modo analogo alle matite di grafite. Si impugnano allo stesso modo, si possono usare per tratteggiare, possono essere sfumate, se ne può variare il tono esercitando una diversa pressione.

Quelle di buona qualità sono ricche di pigmento e contengono poco legante, dando vita a disegni dai colori molto vivi.

Analogamente alle matite di grafite, con pazienza ed esperienza si possono ottenere risultati di grande realismo.

Così come, d’altra parte, consentono di interpretare un soggetto con grande licenza artistica e in modo originale e personale.

Per cominciare occorreranno un set di matite e della carta di grammatura media. Sarà inoltre necessario un temperino o una taglierina per fare la punta alle matite. Eventualmente può essere utile uno sfumino o una matita blender incolore.

scelta della carta

Nella scelta della carta bisogna tenere presente che un foglio a grana liscia tratterrà poco pigmento. Cioè arriverà velocemente ad un punto di saturazione in cui la carta non riuscirà ad accettare altro colore, anche applicando una forte pressione sulla superficie.

Se si vuole ottenere un risultato sfumato senza lasciar intravedere i puntini bianchi, la carta liscia è la scelta più appropriata. Questo vale soprattutto per i ritratti realistici. Per ottenere questo tipo di risultato è utile ricorrere all’uso di solventi: ne parlerò in un prossimo post.

Una carta a grana molto ruvida invece consente di sovrapporre molti strati di colore. Questo offre l’opportunità di creare delle belle mescolanze, oppure di lasciar intravedere la grana della carta. Se si ricercano particolari effetti di texture (es. nei disegni di paesaggi con chiome di alberi e rocce) ciò può rivelarsi utile.

Va anche detto, però, che eccessive sovrapposizioni di colore – più di tre, in genere – smorzano i colori. Viceversa, se si resta al di sotto di questa soglia i colori rimangono brillanti.

quanti COLORI acquistare?

La considerazione precedente incide sulla grandezza dell’assortimento: meglio usare molti colori o limitarsi ad una tavolozza più ristretta?

In linea teorica, avendo solo i colori primari e combinandoli tra loro si dovrebbero ottenere tutti gli altri. Tuttavia, le matite colorate sono mezzi di pittura a secco e le mescolanze non si fanno su una tavolozza, ma direttamente sul foglio.

Questo significa che i colori vengono stesi strato su strato, eventualmente sfumandoli col dito, con uno sfumino o dell’ovatta. Non c’è una fusione fisica dei colori, ma solo ottica per via della sovrapposizione.

Il problema è mantenere dei colori brillanti nonostante le sovrapposizioni. In generale, è più semplice lavorare con un’ampia gamma di colori e riprodurre le scale cromatiche accostando i colori presi direttamente dalla scatola.

Ciononostante può essere interessante sperimentare con pochi colori, e per vari motivi.

Se ne possono prendere pochi, ma di ottima qualità (quindi per ragioni economiche e di un rapporto qualità/prezzo).

Oppure si possono mettere alla prova la propria fantasia e versatilità, dando un carattere particolare ad un soggetto.

Io ho più volte sperimentando usando solo 3 colori: blu scuro, rosso e giallo. Una tavolozza davvero limitata, ma interessante. Aggiungendo un verde e un marrone, diventa già più completa.

le matite colorate nelle tecniche miste

Le matite colorate possono essere affiancate da altri mezzi: matite di grafite, pastelli, penne, pennarelli, acquerelli, etc. Si ottengono così delle tecniche miste più vicine al proprio modo di concepire un soggetto.

Gli acquerelli sono spesso definiti nei dettagli con le matite colorate. E un acquerello mal riuscito, può essere talvolta salvato e migliorato con l’uso delle matite.

Anche nei dipinti a pastelli i dettagli possono essere definiti dalle matite colorate. I pastelli sono inoltre utili per creare semplici sfondi su disegni con le matite colorate.

Le penne delineano i contorni, mentre la colorazione può essere fatta con le matite colorate, come nei manga. Oppure le matite colorate possono integrare i pennarelli nella colorazione. Se si ha un assortimento di marker limitato, le matite colorate possono integrarli e arricchirli di sfumature.

Le matite di grafite probabilmente sono il mezzo più utilizzato insieme alle matite colorate, se non altro per tracciare il disegno di contorno. Contorno che è bene attenuare facendo scorrere sopra la gomma pane prima di iniziare a colorare.

Le matite di grafite possono essere altresì integrate nel disegno con le matite colorate. Ad esempio si possono utilizzare per individuare i valori tonali del soggetto, creando una grisaglia.

grisaglia

Con grisaglia si intende un underpainting monocromo in cui vengono individuati tutti i valori tonali.

Se si usa una matita di grafite per creare la grisaglia, il risultato finale sarà diverso rispetto ad un disegno fatto con le sole matite colorate. Questo perché gli strati di grafite mantengono la loro superficie riflettente.

In alternativa, si può utilizzare una matita colorata di colore nero, blu, viola o verde. Quest’ultima opzione richiama la tecnica del verdaccio utilizzato dai pittori rinascimentali per il ritratto di figura.

disegno tonale e di contorno

Il disegno di contorno consiste nel disegnare la linea esterna della forma di un oggetto.

Il disegno tonale distingue tra le diverse gradazioni di colore, quindi tra le zone più illuminate e quelle più in ombra.

In alternativa alla matita di grafite si può tracciare il contorno del disegno direttamente con una matita colorata.

L’importante è scegliere un colore che contrasti e risulti visibile sulla carta, e che tuttavia si integri bene con le stesure successive. La scelta varia a seconda dei colori dominanti del soggetto.

TECNICHE DI BASE

Si può lavorare con le matite colorate tenendo diverse punte e impugnature. Le impugnature sono le stesse già trattate per le matite di grafite, a cui rimando.

La punta può essere molto temperata, appuntita e conica. Oppure stondata e rotonda. O infine privata del legno e lasciata scoperta per alcuni cm. Ogni forma ha una sua tecnica di tratto più adatta. Vediamole.

Movimento circolare: movimento lieve e rotatorio della punta arrotondata sulla carta. Per una colorazione omogenea senza tratti visibili.

Tratteggio: linee parallele e vicine tracciate con punta ben temperata. Adatto per ottenere tratti visibili ed effetti di texture.

Tratteggio incrociato: linee parallele in una direzione si incrociano con linee parallele in un’altra direzione. Da tracciare con punta ben temperata per ottenere segni visibili e texture. Con punta stondata e pressione lieve si ottiene una copertura analoga al movimento circolare.

Puntinismo: con punta ben temperata e verticale (e molta pazienza) si punteggia la superficie. Il punto può venire “tirato” ed allungato diminuendo la pressione sulla punta in movimento (utile per peli e fili d’erba).

Sfumatura: si applica il colore digradando nella copertura della carta. Nella parte meno carica del primo colore, si applica un secondo colore aumentando man mano la saturazione. La sfumatura può essere ottenuta con tutte le tecniche di tratto descritte prima. Per ampie campiture è consigliabile tenere la mina della matita di piatto e privata del legno per alcuni cm.

ordine di sovrapposizione dei colori

La stesura dei colori può avvenire dal più scuro al più chiaro come nel caso della grisaglia. Questa tecnica intensifica la profondità delle ombre.

Viceversa, si può procedere dal più chiaro al più scuro, come nell’acquerello. Questa sequenza dona una maggiore luminosità al disegno.

Bisogna tenere a mente che le matite colorate sono traslucide e il colore sottostante resterà visibile attraverso quello applicatogli sopra.

Inoltre se applicato con una certa pressione, il primo colore steso resterà dominante, anche se gliene viene sovrapposto un altro più scuro. Questo perché la grana della carta viene appiattita dalla pressione e riempita, formando uno strato superficiale di cera.

Viceversa, se si applicano in successione due colori con una pressione molto lieve, l’ordine con cui vengono stesi ha meno importanza e la mescolanza sarà più omogenea.

⚠️ In linea generale è meglio iniziare con una pressione leggera e movimenti circolari. Questo per non lasciare segni marcati. Ed è bene applicare prima i colori più chiari poi quelli più scuri. Questo per un maggior controllo delle tonalità che vengono sviluppate in maniera progressiva.

la brunitura

La fase finale di un lavoro a matite colorate si chiama brunitura.

Brunire significa esercitare una forte pressione su tutta la superficie del disegno in modo da fondere i colori insieme ed ottenere una colorazione finale omogenea.

Il modo più classico di realizzarla è utilizzando la matita blender incolore o la matita bianca.

Tuttavia si può utilizzare anche una matita di un altro colore, a seconda dell’effetto finale che si vuole ottenere. Ad esempio si può scegliere una tonalità più chiara di quella da brunire (l’azzurro per il blu, il rosa per il fucsia, etc).

Per brunire si può utilizzare anche uno sfumino o addirittura una gomma di plastica.

La brunitura appiattisce la grana della carta che, dopo questa operazione, non sarà più in grado di trattenere ulteriore pigmento. A questo punto il disegno sarà difficilmente modificabile.

tECNICHE SPECIALI

Faccio un ultimo accenno a quattro tecniche particolari che si possono praticare con le matite colorate.

La prima è la tecnica del graffito e consiste nel graffiare via il colore dal foglio con una punta o una lama. Si può utilizzare un cutter o un bisturi fino a mostrare il colore sottostante o il foglio bianco.

La seconda è l’impressione e consiste nell’imprimere sul foglio alcuni dettagli del disegno con una punta rigida. Si può usare un bulino, una biro scarica, un uncinetto, un cacciavite, etc.

Le linee impresse non verranno coperte dalle successive stesure di colore e resteranno perciò bianche (o del colore steso prima dell’impressione).

L’impressione è utile per preservare i contorni in disegni di tipo decorativo. Così come per evidenziare singoli peli, vibrisse o steli d’erba in una moltitudine o le venature delle foglie.

La terza tecnica è la mascheratura e consiste nel coprire aree del disegno durante la colorazione con un cartoncino, nastro adesivo o altro.

In questo modo quel determinato spazio resterà bianco, una volta rimossa la protezione.

L’ultima tecnica è denominata frottage e consiste nel porre sotto la carta una superficie che possieda una trama in rilievo. E’ bene che la carta non sia troppo spessa.

Sfregando la matita sul foglio, quella trama verrà riportata nel disegno (questa tecnica mi ricorda il gioco “Gira la moda” che avevo da bambina…).

E’ utile per chi disegna figure vestite, ma anche per rendere delle superfici naturali, come ad esempio rocce o fogliame.


MATITE COLORATE IN BREVE

 1️⃣ temperare con un taglierino permette di scoprire maggiormente la punta e usarla lateralmente 2️⃣ impugnature: verticale o inclinata per i dettagli, da sopra e da sotto per campire aree più grandi 3️⃣ linee e stesure:  la punta consente di tracciare linee e contorni, ma le matite possono anche essere un mezzo di pittura (piuttosto lento, se senza l’aiuto di solventi) 4️⃣ essendo traslucide, le stratificazioni procedono dal chiaro allo scuro, tuttavia è possibile anche tracciare prima una grisaglia con una matita nera o scura come il verde (tecnica del verdaccio) che darà profondità ai colori più chiari successivi. 5️⃣ con la gomma elettrica, la gomma pane o del nastro adesivo, è possibile asportare il colore per alleggerire i toni o far emergere le alte luci.

tipi di matite colorate

1️⃣ Base olio: mina dura e traslucida, adatta a lavori di dettaglio (es. Faber-Castell Polychromos) 2️⃣ Base cera: mina morbida e adatta a sfumature delicate (es. Prismacolor Premier) 3️⃣ Base gesso: consistenza dei pastelli, polverose e sfumabili (es. Stabilo Carbothello) 4️⃣ Base idrosolubile: applicando dell’acqua con un pennello si ottiene un effetto simile all’acquerello o all’inchiostro (es. Derwent Inktense).

tecniche di colorazione

1️⃣ scumbling: impugnatura di piatto, piccoli movimenti circolari, copertura uniforme (cielo, pelle, etc) 2️⃣ hatching: tratteggio con piccole linee parallele, impugnatura dal basso o da scrittura, copertura con segni visibili (peli, erba, etc.) 3️⃣ crosshatching: tratteggio incrociato, copertura piena e uniforme con maggiore texture dello scumbling (stoffe, jeans, etc) 4️⃣ stippling: puntinismo, copertura lenta con piccoli tocchi della punta, texture punteggiata (pellicce, pelli con lentiggini, etc).

tecniche di texture

1️⃣ graffito: graffiare via il colore con una lametta 2️⃣ impressione: solcare la carta con un bulino 3️⃣ mascheratura: proteggere la carta con del nastro carta 4️⃣ frottage: posare la carta sopra una superficie con trama in rilievo e sfregare la matita per farla emergere

curiosita’

Come vengono fatte le matite e le matite colorate? Per rispondere a questa domanda rimando ad un paio di video sul procedimento di costruzione delle matite Faber-Castell.

riferimenti bibliografici

  • Guida completa all’uso delle matite colorate, Jane Strother (2009), Il Castello Editore.
  • Matite colorate passo passo, con P. Averill, S. Hickmon e D. K. Yaun (2007), Il Castello Editore.
  • Per imparare a disegnare con le matite colorate, a c. di Parramon Editorial Team (2001), L’Airone Editrice.
  • Matite colorate, a c. di Parramon Editorial Team (2005), L’Airone Editrice.
  • Matite colorate, che passione!, Vivian Wong (2018), Il Castello Editore.
  • Colored pencil painting bible, Alyona Nickelsen (2009), Watson-Guptill Publications Editore.
  • Colored pencil painting portraits, Alyona Nickelsen (2017), Watson-Guptill Publications Editore.
  • Creative colored pencil, Gary Greene (2016), North Light Books Editore.
  • 101 textures in colored pencil, Denise J. Howard (2017), Quarto Publishing Group USA Inc. Editore.