La sirena del lago


Emergeva dalle acque, silenziosa e letale. Lentamente, sinuosamente, il suo corpo nudo, avanzava tra ciottoli e rocce. 

Metà corpo di donna, con braccia aggraziate e piccoli seni rotondi. 

L’altra metà fatta di una coda serpeggiante di scaglie e lunghe pinne per nuotare rapida. 

Viso grazioso e lunghi capelli, la facevano sembrare una creatura amabile, nonostante la natura duplice e mostruosa. 

Pareva una dolce visione uscente dall’acqua: lo sguardo candido ne nascondeva l’indole predatrice. 

A completare l’illusione, il canto caldo di una voce di velluto, così tenera, rassicurante e piacevole che chiunque si bloccava per continuare a udirla.

E in questo ascolto ipnotico, i veri intenti si rivelavano: le belle braccia della creatura, raggiungevano e circondavano la vittima in un abbraccio mortale, ancora assorta per l’effetto che la melodia deteneva sulla sua mente. 

Un abbraccio a tal punto desiderato che non c’era alcuna resistenza. Occhi negli occhi, e quella voce che continuava a intonare il canto.

Fino a quando la lama d’oro, resistente e affilata, penetrava il cuore in un colpo secco. 

La mantide delle acque, aveva ottenuto la sua unione totale con un terrestre: amante fatale e compiaciuta, di essere amata nella morte ancora una volta.


colonna sonora

Ascolta e lasciati trascinare nel vortice della musica ipnotica del Bolero di Maurice Ravel.