Trovare il proprio stile

Croce e delizia di chi già disegna da un po’, il desiderio di definirsi come artista e giungere dopo tante peripezie a uno stile personale può diventare un richiamo irresistibile.

Se i principianti sono – forse – troppo presi dall’imparare le basi, cioè a tracciare delle linee che definiscano qualcosa di riconoscibile; i disegnatori un po’ più esperti saranno – molto probabilmente – altrettanto presi dal trovare un modo di tracciare le linee che definisca loro stessi.

Ovvero, trovare uno stile che sia rappresentativo e distintivo quanto la propria firma.

Che renda riconoscibile agli altri una propria illustrazione a colpo d’occhio.

Attenzione – però – perché questo richiamo seducente può essere come il canto delle sirene e diventare un’ossessione nefasta.

non ossessionarti

Tu pensa soltanto a disegnare e lo stile verrà dopo.

Verrà spontaneamente, dopo tanti tentativi, quando avrai capito quali disegni del tuo quaderno ti appartengono di più e quali sono risultati estemporanei e transitori.

A un certo punto la mano diventa più sicura e in modo naturale ti troverai a ripetere certi elementi o certe tecniche.

Non farne una questione di principio o una fissazione, perché è controproducente.

Puntare a un proprio stile troppo presto – infatti – rischia di ingessarti, di bloccare la tua creatività. Potrebbe impedirti di tentare strade nuove o del tutto diverse, solo perché lontane dall’idea che hai in mente o che persegui.

Anche perché chi ti dice che quello a cui sei giunto sia il tuo stile definitivo? Magari è solo una fase transitoria per approdare ad altro.

non fare confronti

Prendere spunti e ispirazione da altri artisti è una buona idea, ma confrontarti con altre persone non lo è affatto.

Soprattutto se il confronto ti mette ansia e ti demoralizza.

Considera che – quelli che reputi più bravi di te – non sai quanto tempo e impegno abbiano realmente dedicato al disegno e alla pittura.

E a quali risorse, opportunità ed esperienze abbiano avuto accesso.

Non sai quali siano stati i loro stimoli, i loro maestri e le loro muse.

Non avere fretta, prenditi il tuo tempo, esercitati con costanza… e ogni tanto stacca!

Esattamente come per l’allenamento fisico o per lo studio, fare una pausa permette il giusto recupero e l’assimilazione dei progressi.

Spaziare su altre cose e dimenticarti del disegno – anche per alcuni giorni – offre l’opportunità al tuo cervello di sistemare le tue conoscenze in merito.

Ti è mai capitato di concentrarti in modo maniacale su un argomento e poi – a un certo punto, quasi esausto – di mollare tutto per un po’ . Salvo poi accorgerti che quando riprendevi ti era più facile e chiaro di quando avevi lasciato?

Ecco, quindi cerca di capire quando è più produttivo fermarsi per un po’… ma non troppo – mi raccomando – o perderai la mano!

sperimenta di tutto

Come fai a sapere cosa ti piace o come funziona una tecnica se prima non l’hai provata?

Un quaderno degli schizzi in cui provare di tutto – intendo quel quaderno che non vedrà nessuno e i cui contenuti non verranno pubblicati sui social network – sarà il tuo laboratorio indispensabile.

E che dire degli errori e delle scoperte casuali che ti faranno diventare più esperto e consapevole? Prendi nota di cosa evitare e di cosa replicare.

Considerati uno scienziato che effettua dei test e verifica i risultati.

Così sarà la curiosità a muoverti e non la delusione a fermarti.

studia la tecnica

Inutile girarci intorno: alcune cose bisogna saperle.

Conoscere le caratteristiche dei materiali che scegliamo, ci permette di usarli al meglio e senza sprecare tempo a scoprirlo da soli.

Per esempio: sapere che il colore negli acquarelli deve essere veicolato da grandi quantitativi d’acqua, con dei pennelli con ciuffi grandi che la possano contenere e su della carta apposita… ci eviterà la frustrazione di provarli su carta da 100 g/mq con dei pennelli minuscoli e prelevando il colore direttamente dal godet.

Il disastro è assicurato e penseremo di non essere portati.

In realtà ci mancavano delle nozioni importanti per poter anche solo pensare di fare qualcosa di buono.

Se conosci le caratteristiche tecniche – invece – puoi sfruttare le peculiarità per ottenere ciò che vuoi.

Lo stesso discorso vale anche per l’anatomia, la prospettiva, le luci e le ombre.

Studiare i principi teorici per queste materie è imprescindibile.

In questo caso il tempo dedicato allo studio, può essere frustrazione risparmiata sul foglio.

nota i tuoi talenti

Ti sarà capitato di apprezzare lo stile di un artista o una tecnica che usa, ma poi – nel tentativo di emularla – scoprire che non faceva per te.

Impara a distinguere cosa ti piace vedere e cosa ti piace fare, cosa ti incuriosisce dello stile degli altri e cosa senti tuo; cosa ti piace nelle opere degli altri e cosa ti piace nelle tue.

E – infine – cosa riesce bene agli altri e cosa riesce bene a te.

Facendo pratica scoprirai le tue inclinazioni, vedrai che sarai naturalmente più portato per qualcosa e che alcuni effetti stilistici ti piacerà vederli, ma non ti apparterranno.

Cerca di capire il giusto punto di equilibrio tra il colmare delle lacune e il potenziare i tuoi cavalli di battaglia.

E se invece di intestardirti sui difetti, valorizzassi i tuoi punti di forza?

Sono sicura che imparare in questo modo sia più divertente.

divertiti

Disegnare e dipingere dovrebbero essere attività piacevoli.

Se non ti appassiona ciò che stai facendo, non sarai costante e abbandonerai.

Ama il processo e non il risultato.

Se ti piace ciò che fai – mentre lo fai – sei sulla strada giusta.

Se lo fai per il gusto di farlo, senza uno scopo particolare, disegnare sarà sempre piacevole e mai frustrante.

E molto probabilmente continuerai a farlo, non mollerai.

E se non mollerai – come effetto collaterale della pratica costante – c’è il rischio che tu possa diventare anche bravo.

In una parola: goditela.

Quindi, KEEP CALM ANDenjoy yourself!