Acquerelli

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L’acquerello è un tipo di pittura tradizionale e i colori sono costituiti da pigmenti e leganti come la gomma arabica, diluiti in acqua.

Si tratta di un mezzo molto versatile in quanto l’aspetto finale del dipinto varia da quanto si diluisce il colore con acqua. Il risultato potrà quindi essere tenue e traslucido oppure denso e pieno di contrasti.

Per la sua trasparenza, l’acquerello non permette errori ed è quindi la tecnica più difficile da sperimentare tra tutte le tecniche di pittura. Questo anche a causa della difficoltà a controllare l’acqua.

occorrente

Per iniziare a dipingere occorre un set di acquarelli: più è grande meglio è, ma un assortimento di 8-12 colori può essere sufficiente per cominciare.

Oltre ai colori, servirà un set di pennelli specifici per la pittura ad acquerello, con setole morbide e in grado di assorbire molta acqua. Sarà utile possedere pennelli di diverse forme e dimensioni.

Saranno necessari, inoltre, due contenitori per l’acqua: uno grande per lavare i pennelli e uno più piccolo per prelevare acqua pulita.

Occorrerà poi una tavolozza o un piatto bianco in plastica o, ancor meglio, in ceramica.

Infine, indispensabile del nastro gommato, del nastro carta o del washi tape per fissare i lati del foglio ad una tavola di legno.

Da considerare, invece, non indispensabile, ma un valido ausilio, è il liquido per mascheratura.

scelta della carta

La carta dovrà essere quella specifica per questo tipo di pittura. Solitamente si tratta di carta pressata a freddo, in genere con una grammatura a partire da 300g/mq.

Alcune tipologie di carta contengono fibre di cotone ed esistono anche fogli composti da cotone al 100%, che risultano i più indicati per la pittura ad acquarello.

Il cotone, infatti, è ideale per assorbire l’acqua e non far deformare il foglio.

La carta con fibre di cotone è però più costosa di quella composta unicamente di cellulosa.

tipologie di acquerelli

Questo mezzo si può trovare in commercio sotto diversi formati: in cialde, come quelle dei set destinati ad uso scolastico, oppure in godet (cioè in pastiglie rettangolari vendute anche singolarmente), in formato liquido o in tubetti.

Il vantaggio della versione in compresse è che non bisogna stendere la pasta, il colore è già sotto agli occhi e basta intingere un pennello carico d’acqua pulita e prelevarne un po’.

In compenso gli acquerelli in tubetto, se chiusi correttamente, non seccano e durano a lungo. Inoltre permettono un’alta concentrazione di colore.

Gli acquerelli liquidi sono costosi, tuttavia ne bastano poche gocce per ottenere colori intensi e la creazione delle miscele col contagocce è facilmente controllabile.

tipologie di pennelli

Esistono pennelli di diversa fattura, forme e dimensioni.

Per una questione etica, io scelgo solo pennelli in nylon o di fibra sintetica. Ormai ne esistono di ottima qualità, come quelli con setole in taklon.

Il taklon è una fibra sintetica 100% cruelty-free, morbida, anallergica e che non perde setole.

Le dimensioni variano da quelli di dettaglio come possono essere i n°0-2 o quelli per miniatura che sono frazioni del n°0.

Per poi arrivare ai medi come i n° 4-6 e ai grandi come i n° 8-12.

Pennelli e pennellesse di dimensioni ancora maggiori saranno utili per inumidire l’intero foglio in modo uniforme oppure per dipingere aree di grandi dimensioni.

Elenco di seguito le principali forme dei pennelli disponibili in commercio.

  • Tondi: hanno il ciuffo a punta e la ghiera a sezione rotonda.
  • Piatti: hanno il ciuffo rettangolare e la ghiera appiattita.
  • Per scrittura: hanno un ciuffo lungo, sottile e flessibile.
  • A lingua di gatto: simili ai pennelli piatti ma con il ciuffo dai bordi stondati.
  • Obliqui e tiralinee: simili ai pennelli piatti ma il ciuffo ha un taglio obliquo.
  • A pettine: simili ai pennelli piatti ma alcune setole sono più lunghe di altre.
  • A ventaglio: pennelli piatti e larghi con setole disposte a ventaglio.
  • Pennellessa: pennello piatto di grandi dimensioni.
  • Cinesi: particolari pennelli con punta conica e privi della classica ghiera in metallo.
  • Con serbatoio: pennelli con annesso un serbatoio di plastica per l’acqua.

prima di iniziare: tendere la carta

Prima di iniziare a dipingere è sempre meglio tendere la carta, soprattutto se non si tratta di carta specifica per acquerelli.

In pratica, si ancorano i bordi del foglio ad una tavoletta di legno con del nastro carta e con una pennellessa lo si bagna completamente con l’acqua.

In alternativa si può immergere il foglio in una vaschetta d’acqua e poi ancorarlo a una tavoletta con del nastro gommato o delle puntine.

Fatto ciò, lo si lascia asciugare completamente prima di dipingere.

Questo procedimento evita che la carta si deformi durante la stesura dei colori.

tecniche di base

Il problema nell’utilizzo degli acquerelli è capire quanta acqua utilizzare per diluire il colore. Per questo solo l’esperienza insegnerà quanta usarne a seconda dell’effetto che si vuole ottenere.

Diluendo molto un colore si ottengono delle velature, che si possono sovrapporre per creare via via un colore più intenso o per stratificare diversi colori.

Il modo migliore per imparare a gestire il mezzo, è cominciare realizzando dei dipinti monocromi per poi ampliare la tavolozza.

Riassumo di seguito le principali tecniche della pittura ad acquerello.

  • Acquerello sfumato: si attenuano i bordi di una stesura ancora umida “tirando” via il colore con un pennello, oppure tamponando con un bastoncino di cotone. Se la stesura è già asciutta, si può attenuare un bordo asportando il colore con un pennello bagnato.
  • Acquerello a macchia: il colore viene applicato a tocchi, senza tirarlo col pennello e lasciandolo asciugare così. I colori vengono affiancati o anche sovrapposti, ma senza stratificazioni progressive.
  • Bagnato su asciutto: si applica del colore col pennello pieno d’acqua su una precedente stesura già asciutta o sul foglio bianco. Si ottengono aree di colore definite, con contorni netti.
  • Bagnato su bagnato: si applica una seconda stesura di colore sopra una precedente stesura, ancora umida. Oppure sul foglio bianco, ma bagnato. I colori si diffondono nell’area dove c’è l’acqua e si mescolano in modo imprevedibile e senza contorni definiti al suo interno. Gli unici contorni che si creano sono quelli sul bordo esterno, dove l’area umida tocca l’area asciutta. Si può inclinare o capovolgere il foglio per far scorrere l’acqua e con essa il colore.
  • Asciutto su asciutto: si preleva del colore denso, meglio se in pasta da un tubetto, e lo si strofina sul foglio asciutto per far emergere la grana della carta. Utile per creare delle texture o dei dettagli con del colore più coprente.

⚠️ Nell’acquerello si procede sempre dal chiaro allo scuro. Si può anche sperimentare la tecnica della grisaglia utilizzando del bistro per dare profondità alle ombre, o del verdaccio per enfatizzare le ombre negli incarnati, ma si tenga presente la trasparenza del mezzo. I colori scuri sottostanti traspariranno e sporcheranno le stesure successive, dando un’aria più cupa e privando il dipinto della tipica luminosità dell’acquerello.

sfumature e digradazioni

Utilizzando una diversa concentrazione d’acqua è possibile creare delle sfumature di colore. Per sfumare un unico colore si comincia prelevandolo dalla tavolozza e stendendolo sul foglio a pennellate orizzontali.

Al termine della pennellata si sarà creata una sacca d’acqua che verrà riutilizzata nella pennellata successiva, aggiungendo via via altra acqua per diluire il colore.

Per digradare due colori si procede all’incirca allo stesso modo, solo che si applicherà un secondo colore a cominciare dalla sacca d’acqua creatasi dalla stesura del primo.

Si può procedere così anche con un terzo colore, un quarto e così via.

correggere gli errori

Nell’acquerello c’è poco spazio per gli errori: data la sua trasparenza è difficile rimediare.

Per questo è importante partire prima dai colori chiari.

Inoltre il bianco dell’acquerello non è coprente: per le correzioni può essere utile tenere un tubetto di gouache bianca, che è opaca.

Sul colore bagnato, si possono correggere gli errori e attenuare le tinte tamponando con un pezzo di carta assorbente.

Mentre sull’acquerello asciutto si può fare la stessa cosa, ma bagnando prima la parte interessata con un pennello e poi asportando il colore con un fazzoletto.

tecniche speciali

Vediamo quali strumenti e tecniche particolari si possono utilizzare per arricchire le possibilità degli acquerelli.

  • Spazzolino da denti: utile per la tecnica a spruzzo. Si intinge la testa dello spazzolino nel colore e passando un dito sopra le setole lo si schizza sul foglio.
  • Sale grosso: sparso su una stesura ancora umida e lasciata asciugare così, crea una texture caratteristica.
  • Pellicola trasparente: applicata sopra una stesura bagnata e poi raggrinzita e pizzicata, crea delle screziature interessanti.
  • Carta assorbente: utile per tamponare e rimuovere il colore, ad esempio per le nuvole.
  • Spugna: può servire per applicare il colore con una texture particolare, come pure per rimuoverlo e lavarlo via.
  • Contagocce: si può utilizzare per creare delle gocciolature di colore o di acqua pulita.
  • Manico del pennello: sul colore ancora bagnato si può usare per tracciare linee e disegni.
  • Cera bianca: nella forma di una candela o di un pastello a cera, può rivelarsi utile per creare delle riserve. Nelle parti del foglio dove si strofina la cera, non aderirà il colore.
  • Liquido per mascheratura: si applica con un pennello e si rimuove a stesura asciutta per preservare il bianco del foglio.
  • Spruzzino: utile per attivare tutti i colori in godet della tavolozza in una volta sola.
  • Phon: si può usare per accelerare l’asciugatura di alcune parti del dipinto, così come per spostare il colore mentre è ancora umido.

Tecniche miste

Gli acquerelli si possono integrare con altri mezzi di pittura, quali matite colorate o matite colorate acquerellabili per i dettagli.

Un partner ideale lo si trova anche nell’inchiostro delle penne, per delineare i contorni.

La penna con l’acquerello è una tecnica perfetta per gli schizzi, ma anche per l’illustrazione.

acquerelli in breve

1️⃣ colore bagnato su asciutto: per applicare uno strato intenso e definito di colore 2️⃣ colore asciutto su asciutto: per creare motivi e texture facendo intravedere la carta o il colore sottostante 3️⃣ colore bagnato su bagnato: per mescolare i colori sulla carta uno dentro l’altro in modo più imprevedibile 4️⃣ pennello bagnato pulito su asciutto: può servire per rimuovere un colore, attenuarlo o sfumarlo 5️⃣ cera e liquido per mascheratura sono utili per preservare zone di bianco 6️⃣ sale, spugne, pellicola trasparente e fazzoletti appallottolati sono utili per creare texture 7️⃣ un vecchio spazzolino da denti può essere utile per spruzzare il colore 8️⃣ un contagocce può servire per la tecnica della gocciolatura.

curiosita’

Come si fanno gli acquerelli? Rimando alla visione di questo video per scoprirlo.

riferimenti bibliografici

  • Guida completa alla pittura ad acquarello, Marylin Scott (2005), Il Castello Editore.
  • Pittura ad acquarello passo passo, B. Fudurich-M. Grame-G. Medway-L. Simons (2007) Il Castello Editore.
  • Per imparare a dipingere ad acquerello, Parramon Editorial Team (2005), L’Airone Editrice.
  • L’acquerello – 2, Parramon Editorial Team (2005), L’Airone Editrice.
  • Consigli fondamentali per pittura ad acquarello, Terry Harrison (2008), Il Castello Editore.
  • Dipingere ad acquarello, William Newton (1999. 1° ed. italiana 2014), Il Castello Editore.
  • Pittori a confronto. Acquerello, Naomi Tydeman (2008), Il Castello Editore.
  • Tutte le tecniche del nudo (pp. 142-155), Teodorico Battaglini (1996), Demetra Editore.
  • Figura a la acuarela, AA. VV. (2010), Parramòn Ediciones S.A.
  • Everyday watercolor, Jenna Rainey (2017), Watson-Guptill Editore.
  • If you’re bored with watercolor read this book, Veronica Ballart Lilja (2017), ILEX Editore.
  • Artist’s Painting Techniques (30-117), AA. VV. (2016), Penguin Random House Editore.